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Ricoveri e prestazioni ambulatoriali superano i 247 milioni di euro, più 400 mila euro per Hospice, ospedalizzazione domiciliare e ricoveri di subacuti.

Bergamo, 20 giugno 2018 – Ricoveri, prestazioni e ambulatori per un valore che supera i 247 milioni. Tra questi, traguardi eccezionali come la nascita delle gemelline siamesi, il ritorno alla vita di un giovane escursionista, primi prelievi a cuore fermo in grado di preservare più organi e tanta attività di ricerca: il primo Registro sulla Sindrome di Angelmann, il progetto europeo contro lo shock cardiogeno, l’avvio del corso di laurea internazionale in medicina orientato al “problem solving”.
Tempo di bilanci per il Papa Giovanni XXIII, che chiude le statistiche sulla produzione sanitaria 2017 con il segno + su tutti i fronti rispetto alle previsioni. Nei ricoveri, con un valore di 181 milioni (+ 800mila Euro), nelle prestazioni sanitarie con oltre 1,5 milioni di Euro (+ 400mila Euro per Hospice, ospedalizzazione domiciliare e ricoveri di subacuti), nell’attività ambulatoriale con oltre 64 milioni, cifra che supera le previsioni di 2,5 milioni di Euro.
Dati doppiamente significativi – afferma Carlo Nicora, direttore generale del nosocomio bergamasco – perché figli di una “macchina” che ha lavorato isorisorse, dal punto di vista del personale ma non solo. Si tratta di valori lordi – prosegue – che comprendono ad esempio le prestazioni eseguite per i pazienti fuori Regione. Non stiamo quindi parlando di budget o di tetti, ma di tutti i servizi che abbiamo saputo dare ai cittadini che si sono rivolti alle nostre strutture, cittadini lombardi ma anche da fuori regione o dall’estero. Per questo ringrazio tutti i miei operatori che si confermano una grande squadra.》

La produzione non indica il numero di prestazioni, ma il valore complessivo: se aumenta può dipendere da un maggior numero di ricoveri o visite, ma anche da una maggiore complessità dell’attività svolta. Come testimonia l’album dei ricordi dell’ASST del capoluogo, la prima in provincia per valore del bilancio: il 2017 non ha visto solo la nascita delle gemelline siamesi, poi operate con successo all’inizio di quest’anno, ma anche il salvataggio eccezionale di Paolo, rimasto ferito in montagna e apparso praticamente senza speranza, finché l’impegno profuso del medici, “armati” con nuove tecnologie sanitarie, l’hanno restituito in piena salute alla famiglia.
Medici e sanitari non si sono limitati a questo – aggiunge Nicora -: anche dal punto di vista organizzativo abbiamo tagliato traguardi importanti, a livello nazionale con i primi prelievi a cuore fermo che hanno saputo preservare sia fegato che reni e polmoni.》
E non solo: al Papa Giovanni è nato, in collaborazione con la Fondazione di ricerca FROM il primo registro italiano per pazienti con sindrome di Angelmann e passa da qui, unico centro italiano coordinatore, il progetto europeo di ricerca contro lo shock cardiogeno, causa di morte per la metà dei pazienti che ne sono colpiti.
Senza contare l’avvio della School of Medicine and Surgery, primo corso di laurea in medicina che parla inglese, ma anche la lingua delle tecnologie e dell’empatia, grazie alla collaborazione con le Università di Milano Bicocca, Bergamo e Surrey, in Gran Bretagna. Gli studenti da subito vivono le corsie dell’ospedale e sono orientati al problem solving.

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