A CHRISTMAS CAROL

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    14 Novembre 2019

    Canto di Natale – Musical con Roberto Ciufoli nel ruolo di Ebenezer Scrooge musiche di Alan Menken premio Oscar , autore delle più belle colonne sonore Disney, con libretto di Mike Ockrent (regista della prima edizione del 1994 al teatro del Madison Square Garden di New York) e Lynn Ahrens (che firma anche le liriche), versione italiana Gianfranco Vergoni, direzione musicale Gabriele De Guglielmo, regia e coreografia Fabrizio Angelini, aiuto regia Alessia de Guglielmo, scene Gabriele Moreschi, costumi Marcella Zappatore, disegno luci Francesco Bernabeo, disegno fonico Marco D’Eramo

     

    Bergamo, 20 novembre 2019 – Il Creberg Teatro Bergamo ospiterà il 7 dicembre 2019, alle 21, una produzione della Compagnia d’Alba, diretta da Fabrizio Angelini,  “A Christams Carol”, adattamento del celebre romanzo di Charles Dickens. Lo spettacolo andrà in scena con le musiche originali del compositore statunitense Alan Menken, autore tra l’altro delle musiche de “La Bella e la Bestia”, “La Sirenetta”, “Aladin”.

    La storia

    È la vigilia di Natale, nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge, mal sopporta questa festività. Dopo aver cacciato in malo modo tre uomini che gli chiedono un contributo per i bisognosi, Scrooge, chiuso il negozio, si reca solitario verso la sua dimora. Durante la cena prima di andare a letto, riceve la visita dello spirito di Jacob Marley, suo vecchio socio, morto sette anni prima proprio la notte della vigilia di Natale.

    Lo spirito di Marley è avvolto da pesanti catene alle cui estremità pendono dei forzieri: catene che sono conseguenza dell’avidità e dell’egoismo perpetrati mentre era in vita. Scrooge, spaventato, chiede al vecchio socio come poter evitare la stessa sorte e Marley gli rivela di essere ancora in tempo per mutare il suo destino.

    Prima di congedarsi, gli annuncia l’immediata visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l’indole meschina ed egoista di Scrooge, che si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Fred e la sua famiglia. Il personaggio di Ebenezer Scrooge, al di là del semplice racconto e del significato intrinseco della novella dickensiana, potrebbe essere facilmente ricondotto ad una certa tendenza del mondo di oggi: quella dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’essere asociali, pur nell’epoca dei social. Tra un’umanità che va sempre più in fretta, oggi si tende spesso a rinchiudersi nel proprio guscio, nel proprio mondo, con il proprio cellulare e i propri auricolari, per isolarsi da tutto e da tutti. Ecco dunque che il monito del defunto amico Marley, che appare a Scrooge nelle vesti di uno spettro proprio per suggerirgli un cambiamento nella sua vita e nel suo carattere, dovrebbe essere un’esortazione per tutti noi, verso un atteggiamento che guardi maggiormente agli altri. Se tutto questo è poi accompagnato dalle meravigliose musiche di Alan Menken, per la prima volta presentate in Italia, allora un messaggio così forte non può che divenire vincente e positivo per farci riflettere, sia pure all’interno di una cornice divertente e di intrattenimento, su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite.

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