Massimiliano Loizzi a Bergamo con la terza parte della trilogia «Il Matto 3»

    740
    0
    SHARE

    Altro

    19 Novembre 2018

    La Terza Repubblica

    Una tragica farsa sui migranti, i confini, Dio e Mussolini

    Sabato 24 novembre – ore 21.00

    ExSA_ Ex Carcere di Sant’Agata

    Bergamo, 19 novembre 2018 – Massimiliano Loizzi torna ospite dell’associazione di promozione sociale Maite con il terzo e ultimo capitolo della trilogia “Il Matto”. Sabato 24, alle ore 21, sarà sul palco di ExSA, Ex Carcere di Sant’Agata, con “Il Matto 3 – La terza Repubblica. Una tragica farsa sui migranti, i confini, Dio e Mussolini”.

    Dopo lo straordinario successo di pubblico e critica de “Il Matto” e “Il Matto 2” – con oltre due settimane di tutto esaurito a Milano e Torino – Loizzi porta in scena il terzo capitolo sull’Italia e i morti di Stato, con il suo folle processo, dissacrante, ironico e drammatico, per una nuova e differente “inchiesta” di ordinaria follia, sulle storture del “Bel Paese”, dove persino Dio e Mussolini, saranno testimoni e accusatori.

    Questa volta portando alla ribalta – e quasi spingendo con violenza a prenderne parte – uno dei temi più discussi della storia della “seconda” Repubblica: gli stranieri. O migranti, immigrati, extracomunitari, a seconda di come la stampa del momento preferisca definirli.
    Il fatto di cronaca da cui parte è il naufragio di una nave piena di bambini, nell’ ottobre 2013. 

    Nave Libra, il pattugliatore della Marina italiana, è ad appena un’ora e mezzo di navigazione da un barcone carico di famiglie siriane che sta affondando. Ma i comandi militari italiani sono preoccupati di dover poi trasferire i profughi sulla costa più vicina. Così non mettono a disposizione la loro unità, nonostante le numerose telefonate di soccorso e la formale e ripetuta richiesta delle Forze armate maltesi di poter dare istruzioni alla nave italiana perché intervenga. Il peschereccio, partito dalla Libia con almeno 480 persone, sta imbarcando acqua.

    Dopo cinque ore di attesa e di inutili solleciti da parte delle autorità maltesi ai colleghi italiani, il barcone si rovescia. Muoiono 268 persone, tra cui 60 bambini.

    Una farsa tragicomica, uno spettacolo in bilico fra satira e poesia, denuncia e intrattenimento, teatro comico e teatro di parola; un’indagine basata su documenti, testimonianze, video e atti processuali riguardanti l’ennesima strage, tutta italiana, senza colpevoli. Un copione che sembra ripetersi continuamente e proprio per questo, seppur tragico e furiosamente drammatico, appare “comico”.

    In un’incredibile girandola di ingressi, Massimiliano Loizzi dà vita a personaggi agli antipodi fra loro (giudice, avvocati, testimoni, giornalisti, gendarmi, onorevoli, migranti, santi, poeti, navigatori, dio e Mussolini), grotteschi e surreali nella loro verità, mantenendo un ritmo serrato che via via sale in un crescendo di sentita denuncia, un atto poetico che è anche un atto civile e politico, con un finale sorprendente che urla a gran voce che l’unica giustizia possibile è la verità e l’arma più grande è la memoria.

    Il processo messo in scena come una farsa tragicomica, diviene caricatura che mette in luce le pecche grottesche della giustizia e nel solco della migliore tradizione della satira e del teatro civile, punta il dito sul silenzio omertoso dello Stato; il tutto condito dall’ironia surreale di Massimiliano Loizzi che perdura per tutto lo spettacolo, capace di render comici anche i momenti più drammatici, e rendendo così meno pesante uno dei casi insoluti dell’ingiustizia italiana, più dolorosi della nostra storia più recente.

    “In una scena di fatto abitata solo dalle luci e dalla sua abile presenza, Loizzi utilizza per tutto il tempo gli strumenti di un’arte di cui è da anni pressoché unico interprete, raccogliendo un testimone, quello di Paolo Rossi, alla cui scuola tra l’altro si è formato, adattandolo ad un personale senso di militanza libertaria, di cui questi spettacoli scorretti, poetici, antifascisti, sono l’abile risultato… Loizzi ha raggiunto una maturità frutto anche di anni di palcoscenico, che in questi anni ne ha fatto il principale, e per molti versi unico esponente della satira politica teatrale, nel panorama della scena italiana.” Renzo Francabandera – paneacquaculture.net

    Prenotazione consigliata.

    Contributo 10 euro, ingresso riservato ai soci ARCI.

    Info e prenotazioni:organizzazione@maite.it

    LASCIA UN COMMENTO